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Se in £Drinking at the movies. Un anno a New York£ Julia Wertz raccontava le tragicomiche avventure del suo primo anno a New York, in "The infinite wait" racconta buona parte dei suoi primi trent'anni di vita attraverso i mille lavori che ha fatto, i libri e le biblioteche che ha amato e la gravissima malattia autoimmune che l'ha colpita a vent'anni. L'autrice racconta tutte quelle cose che fanno crescere un po' alla volta: i primi lavoretti da bambina per comprarsi i dolcetti, la scoperta del suo talento da cameriera, le volte che è stata licenziata perché ha fatto casino. I posti in cui ha vissuto, con i momenti belli e quelli brutti, e per ogni città una biblioteca con i libri che l'hanno accompagnata: quelli che contengono mondi da esplorare, quelli in cui cercare risposte quando si hanno domande che non si riescono a fare a voce. E poi il Lupus Sistemico, una malattia che l'ha bloccata in casa per un lungo periodo e che però le ha fatto scoprire i fumetti rendendola quello che è oggi: una delle fumettiste indipendenti americane più amate proprio perché parla di se stessa, con autoironia e senza censura, raccontando con sincerità ogni situazione in cui si è trovata, sia quelle complicate che quelle più comiche o imbarazzanti.